Santarcangelo di Romagna. L’arte del buon vivere.

Santarcangelo di Romagna. L’arte del buon vivere.

Santarcangelo di Romagna. L’arte del buon vivere.

Attraversata dalla Via Consolare Emilia, Santarcangelo di Romagna è la città che più di tutte si caratterizza per vivacità di interessi culturali e artistici, in grado di attrarre e piacevolmente stupire.

È una vivacità culturale che le deriva dall’avere dato i natali a tanti importanti personaggi e artisti: il pittore Guido Cagnacci nel ‘600, papa Clemente XIV (Giovanni Vincenzo Antonio Ganganelli) nel ‘700, il letterato e saggista conte Antonio Baldini nell’800 e, ancora, l’epigrafista Augusto Campana, lo storico Gioacchino Volpe, l’attrice di teatro Teresa Franchini, lo sceneggiatore, poeta e pittore Tonino Guerra, il poeta Raffaello Baldini, il pittore Giulio Turci, il compositore Giulio Faini, lo studioso Caval Renato Pedretti, il ceramista e pittore Lucio Bernanrdi, e molti altri, tra la fine dell’ ‘800 e il ‘900.

I primi insediamenti di Santarcangelo sono di epoca romana, e risalgono al 268 a.C. Nel medioevo le sue abitazioni, costruite attorno al Colle Iovis, andarono a formare il tipico borgo fortificato che tuttora caratterizza il centro storico alto. Dopo il dominio dei Malatesta, la città venne ingrandita dai signori di Rimini nella parte bassa, ai piedi del colle. Qui, attorno all’attuale Piazza Ganganelli e all’Arco dedicato al papa Clemente XIV, nacque il centro storico basso, settecentesco e ottocentesco.

La posizione strategica di Santarcangelo sulla via Emilia e la prossimità al mare di Rimini hanno sempre favorito la sua propensione ad essere un centro attivo nel commercio (famose le sue Fiere) e un’ambita meta turistica.

Oggi, le sue eleganti vie del centro, ricche di botteghe creative, di numerosi locali per buoni intenditori del bere e del mangiare, attirano un rilevante numero di visitatori, attratti anche da numerose iniziative culturali tra cui l’annuale Festival del Teatro in Piazza. Dal 1984 Santarcangelo di Romagna è stata meritatamente insignita del titolo di Città d’Arte.

Cosa vedere a Santarcangelo (oltre al borgo Medioevale e al Castello):

Grotte monumentali pubbliche, Via Costantino Ruggeri, 9;
Grotte Teodorani (private), Via Pio Massani, 8;
Grotte delle Suore di Santa Caterina (private), Contrada dei Signori, 2;
Pieve di San Michele Arcangelo, edificio religioso del VI secolo, con campanile del duecento, Via la Pieve, 82;
Celletta Zampeschi – Società Operaia di Mutuo Soccorso, Via della Cella, 9;
Stamperia Marchi, Via Cesare Battisti, 15 – una delle botteghe artigianali più antiche dell’Emilia Romagna che conserva al suo interno un Mangano del 1633 ancora funzionante per stirare e compattare le tele delle tipiche tovaglie romagnole;
Casa Studio Giulio Turci – Casa della Memoria, Via Don Minzoni, 49;
MUSAS Museo Storico Archeologico, sito all’interno di Palazzo Cenci, Piazzetta Monache, 1;
Museo Voci dal Mondo, Piazzetta Monache, 5;
Monte di Pietà – Nel mondo di Tonino Guerra, Via della Costa, 15;
Museo del Bottone, Via della Costa, 11 – che vanta ormai una collezione di 10.500 tipi di bottoni;
Museo Etnografico di usi e costumi della gente di Romagna, Via Montevecchi, 41 – dove si narra la storia della tradizione contadina;